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mercoledì 21 dicembre 2016

ARTRISTI: Un viaggio nella buona musica di insuccesso

Alcuni retroscena dell'underground musicale italiano raccontati da uno dei suoi diretti protagonisti. Un'analisi sulla apparente e comoda morte della musica. Un vademecum per musicisti in fasce e una tirata d'orecchie per l'ascoltatore che non ascolta. 

Gianmario "Jama" Ferrario è un musicista e suona il folk/blues.

E' insegnante di chitarra e scrive recensioni per alcune testate di settore.

Ok, quindi cosa fa di lavoro vero? (Cit.)





Ho incominciato a scrivere questo libro nell'estate 2015, da musicista indipendente e artigiano, inizialmente con il bisogno di fare alcune riflessioni riguardo il mio percorso artistico, su tutto ciò che è stato fatto finora e volte a quello che farò. 
In questo stato d'animo è inevitabile uno sguardo alla realtà circostante e a un certo punto ci si stanca di dover  far fronte ai radicati luoghi comuni sul mondo della musica, che sono poi le convinzioni che contribuiscono al deterioramento di  questa arte (e di questa industria). Almeno, questo è quello che è successo a me dopo l'ennesimo esperto pronto a cercare di convincermi di andare a X Factor o di fronte a quello sicuro che la musica sia finita e che in giro non ci sia più niente di interessante. Del mondo dello spettacolo spesso ad avere certezze assolute sono persone che non hanno niente a che vedere con il mondo dello spettacolo. Quando si parla di musica tutti si sentono chiamati in causa perché,  in fin dei conti, tutti siamo diventati  addetti ai lavori. Paradossalmente, questo lavoro è molto più amato del medico e del panettiere, ma non gode dello stesso rispetto. 
Nel frattempo si piange miseria per la scarsa vendita di dischi, tra le novità giornalistiche di questi anni ci sono assurdità tipo Prog Magazine, con i Jethro Tull in copertina al costo di dieci euro e mi vengono le crisi epilettiche. Quando esce un libro musicale se non è una biografia di Fedez è ancora una biografia di Bob Dylan. 
E in tutto questo molti dei miei colleghi musicisti, assuefatti dalla sindrome da rockstar da social network , continuano a credere che un giorno arriverà il genio della lampada e realizzerà tutti i loro desideri. 

La musica, quando non è un hobby, è un lavoro come tutti gli altri
Questo libro, oltre all'analisi sociale - e nella sua natura autobiografica - prova a spiegare alcuni passi fondamentali da affrontare prima di arrivare sul palco, prima del divertimento, prima della ricchezza (morale e/o economica), prima del famoso

Perché, come diceva Daniele Oppi:

"Ci sono molte cose da dire e da fare, ma da dire solamente non ce n'è". 

BUON NATALE A TUTTI. 





PS:  Oltre a poter comprare il libro nelle sue due versioni sul sito di Amazon, il cartaceo tecnicamente è ordinabile in tutte le librerie, avendo un suo codice ISBN . Sarà  comunque disponibile ai concerti del Jama Trio. 

Presto probabilmente mi metterò comunque in cerca di un editore coraggioso. 
Baci, J.  



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