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sabato 30 luglio 2016

Report JAMA TRIO - THE WHITE BUFFALO, Trieste 29/07/2016

I musicisti americani sono sempre una bella garanzia.
Non solo perché sono dei professionisti pazzeschi e la festa è assicurata, ma perché il loro modo di fare ci insegna sempre qualcosa. Nel loro atteggiamento, il più delle volte, c'è la serenità di chi conosce sé stesso a fondo e per questo non teme il prossimo. Conoscono il rispetto, quello vero.
Gli americani non se la fanno sotto se lo strumento che dovranno suonare  gli è stato dato in prestito (menate manageriali a parte). Loro dicono: "OK, It's Rock'n'Roll!", attaccano il jack all'amplificatore e ce la mettono tutta.
In più, non hanno paura di ringraziare: lo fanno sul palco, dinanzi a duemila spettatori, preoccupandosi di complimentarsi con la band che li ha preceduti, se gli è piaciuta veramente. Se un americano risponde YES, vuol dire yes per davvero. Noi italiani, la maggior parte delle volte diciamo si, ma vorremmo dire no. La stessa cosa vale per i complimenti.

A questo concerto si è lavorato sodo. Noi, l'etichetta, i promoters. Siamo stati ripagati oltre le aspettative da un pubblico eccezionale che ha riempito la piazza con il suo calore e la sua curiosità.

Inevitabilmente, mi torna in mente il Texas.
Sul furgone, mentre l'asfalto brucia e parte del Jama Trio riposa, monto un trailer dei momenti di vita on tour e mi porto l'America buona nel cuore, quella che abbiamo vissuto e che stiamo continuando a vivere. Ci penso con un po' di malinconia e un po' di speranza, e faccio ancora degli stupidi paragoni con il nostro paese, poco prima di ricordarmi che se voglio che qualcosa cambi per davvero, IO devo essere la base di quel cambiamento.

Grazie di cuore  a Trieste,  a tutti i The White Buffalo e allo staff in gioco per questo concerto.




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